L’analisi del liquido seminale è un marker essenziale per valutare la infertilità maschile.
Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza del ruolo degli uomini e dell’infertilità maschile nelle casistiche di accertata sterilità.
Sono ancora pochi, tuttavia, gli uomini che fanno prevenzione e consultano un andrologo successivamente alla diagnosi di patologie che possono essere diagnosticate e curate.
Infatti, otto italiani su dieci non si sono mai sottoposti ad una visita dall’urologo, in un paese che vede 25 milioni di uomini sopra i 15 anni.
Le motivazioni?
Pigrizia, vergogna, pudore fanno ancora della salute “al maschile” un grande tabù, eppure proprio i nemaspermi (termine scientifico con cui si definiscono gli spermatozoi) rappresentano un importante marker della qualità di vita e campanello d’allarme per varie malattie.
La maggior parte di queste patologie, complesse ed eterogenee, nascono proprio durante l’infanzia e l’adolescenza e, se trascurate, possono causare infertilità.
PREVENZIONE ANDROLOGICA E ACCERTAMENTI SULLA INFERTILITÀ MASCHILE
Per gli specialisti che si trovano ad indagare i problemi di infertilità maschile, è molto importante raccogliere il maggior numero di informazioni attraverso l’anamnesi.

Un’anamnesi efficace può essere determinante per l’individuazione di potenziali patologie.
Saranno richieste informazioni su:
- eventuali problematiche occorse a carico dell’apparato genitale (infiammazione alla prostata, malattie sessualmente trasmesse e difficoltà nell’attività sessuale);
- pregresse infezioni (parotite e tubercolosi);
- malattie genetiche (fibrosi cistica);
- patologie sistemiche (diabete);
- possibili esposizioni ad agenti chimici e fisici (farmaci, tossici, metalli pesanti e temperature elevate) che possono compromettere la salute riproduttiva;
- la sussistenza di ulteriori cause di disfertilità (es. varicocele), dilatazione varicosa del plesso venoso pampiniforme del testicolo.
Un recente studio ha approfondito sulle caratteristiche morfologiche della testa degli spermatozoi dimostrando che se questa presenta alterazioni vi saranno maggiori difficoltà nella penetrazione all’interno degli ovociti.
Altra caratteristica che concorre a rendere maggiormente difficoltosa la fertilizzazione è la mancanza di DNA integro.

Eventuali alterazioni della morfologia dei “nemaspermi” possono causare infertilità.
La frammentazione del DNA spermatico, ossia una vera e propria spaccatura della doppia elica, può causare, in moltissimi casi, l’insuccesso delle metodiche di procreazione medicalmente assistita. Anche qualora avessimo a disposizione embrioni di ottima qualità.
L’alterazione del DNA si deve all’aumento dei radicali liberi presenti nel liquido seminale, si collega a patologie come il varicocele, la dilatazione delle vene del testicolo con reflusso di sangue con aumento della temperatura che incide sulla formazione degli spermatozoi.
Vi concorre anche il criptorchidismo, la mancata discesa, fin dalla nascita, di uno o dei due testicoli nel sacco scrotale.
Il cocktail di fumo, alcol e droghe concorre a distruggere il DNA degli spermatozoi, così come l’obesità e il consumo di anabolizzanti, sempre più diffuso tra i minorenni.

L’alterazione del DNA spermatico rende visibili radicali liberi nel liquido seminale.
Questa sopravvenuta difficoltà nel concepire un figlio si riverbera, nella coppia e negli anni a venire, con rilevanti ripercussioni anche sotto il profilo psicologico.
EIACULAZIONE E INFERTILITÀ MASCHILE: LO SPERMIOGRAMMA
Per lo studio della infertilità maschile e per appurare se possano esserci dei problemi causati dal seme maschile, è necessario effettuare un’analisi approfondita. Problematiche legate al liquido seminale possono essere infatti una causa frequente di infertilità negli uomini.
L’esame per eccellenza per iniziare a valutare il potenziale fertile dell’uomo è lo spermiogramma, detto anche “esame del liquido seminale”. È un esame che viene definito quantitativo più che qualitativo, perché restituisce una fotografia puntuale dello stato riproduttivo riguardo a:
- numero degli spermatozoi;
- motilità degli spermatozoi;
- forme degli spermatozoi.
Può destare imbarazzo quando, nell’ambito della visita, viene proposto al paziente, perché il campione del liquido seminale è, ovviamente, ottenuto per masturbazione, comportando, quindi, un certo disagio per la sua modalità di raccolta.

L’esame per eccellenza per iniziare a valutare il potenziale fertile dell’uomo è lo spermiogramma.
Ma la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma che, per una corretta analisi dello sperma, si deve eseguire l’esame dopo un periodo di astinenza dall’attività sessuale che va da 3 a 5 giorni.
E che la raccolta, finalizzata allo spermiogramma, può avvenire sia presso la struttura di analisi che fuori.
E dal momento che il campione deve essere consegnato in laboratorio entro 1 ora/1 ora e mezza dalla produzione, è possibile produrre il campione a casa in una situazione di maggior tranquillità, e poi portarlo in un secondo tempo nella struttura di analisi.
È importante, tuttavia, che il campione venga tenuto ad una temperatura costante (in particolare non al freddo: questo comporterebbe una modifica della vitalità e della forma degli spermatozoi, alterando quindi il campione).
La valutazione della capacità riproduttiva, ovviamente, è una questione di probabilità: non si tratta infatti di un esame che definisce in termini perentori l’essere fertili oppure sterili, ma che piuttosto dà una descrizione morfo-funzionale dello stato di salute degli spermatozoi e della capacità del testicolo di produrli.

La composizione del tubulo, nella spermatogenesi, con il vortice delle code degli spermatozoi.
In nessun modo può essere considerato un esame che attesta se una persona è in grado di fecondare oppure no.
Oltretutto, bisogna tenere presente che un figlio si fa in due e per avere una reale visione delle possibilità riproduttive è necessario valutare anche l’altro 50% della coppia.
Per ridurre le false interpretazioni di questo esame bisogna sempre consigliare di eseguire 2 rilevazioni a distanza di 2-3 mesi circa l’una dall’altra, in conseguenza del fatto che il testicolo non è un organo che lavora in modo costante.
Questa indagine, se correttamente ripetuta, restituirà informazioni più che affidabili sulle caratteristiche chimico-fisiche dello sperma sia per la consistenza in volume che per il PH, il colore e la densità.
Oltre però alle caratteristiche chimico-fisiche, i tre parametri fondamentali della valutazione degli spermatozoi sono il numero, la motilità e la forma.

Rappresentazione grafica per la valutazione dei tre parametri chimico-fisici degli spermatozoi.
Numero degli spermatozoi
Per quanto riguarda la quantità di spermatozoi, esistono dei parametri numerici di riferimento. Questi, tuttavia, non si traducono in una certezza di poter ottenere una gravidanza (qualora ci si attesti al di sopra) o di una impossibilità (qualora si rimanesse al di sotto di questi).
I valori normali del liquido seminale sono legati a riferimenti di tipo statistico.
Al di sopra dei parametri di riferimento la maggior parte degli uomini è in grado di ottenere una gravidanza.
Infatti, tali valori numerici sono stati stabiliti con un percorso al contrario: presi 100 uomini di provata fertilità, si è evidenziato che il 95% dei parametri di questi uomini si collocava al di sopra di una data soglia, fissata in 15 milioni per ml.
Il valore di riferimento per la concentrazione degli spermatozoi secondo l’OMS è di 15 milioni/ml.
Nel caso in cui, invece, vi sia un aumento della concentrazione seminale di leucociti (globuli bianchi) oltre la soglia di 1 milione/ml, si parla di leucocitospermia. Si tratta di un riscontro molto frequente nella pratica clinica, specialmente nell’infertilità maschile (fino al 30%).
Motilità degli spermatozoi
Il secondo parametro che si valuta è la motilità. Gli spermatozoi sono dotati di una loro motilità, grazie ad un apparato, cosiddetto, ciliare che mette in moto la coda degli spermatozoi e permette il loro movimento progressivo all’interno delle vie genitali femminili.
Una riduzione della motilità degli spermatozoi ovviamente rallenta questa progressione e quindi diminuisce la probabilità che gli spermatozoi hanno di incontrare l’ovocita.

La coda degli spermatozoi permette il movimento all’interno delle vie genitali femminili.
I difetti della motilità hanno diverse cause, che vengono valutate e contestualizzate nel corso della visita andrologica. I problemi più frequenti legati ad un disturbo della motilità sono ad esempio il fumo di sigaretta e il varicocele.
Morfologia degli spermatozoi
La forma in genere è il parametro che spaventa di più le persone perché ha un valore normale molto basso (intorno al 4%), con la conseguenza che il paziente ritroverà nel referto una percentuale di morfologia non corretta dei nemaspermi anche superiore al 90%.
Tuttavia, anche in questo caso, non vuol dire che gli spermatozoi potranno causare malformazioni negli embrioni. Ma la migliore percentuale morfologica comporta, solo, una maggiore idoneità alla fecondazione.
Quindi, le forme atipiche di spermatozoi non saranno in grado, o avranno maggiori difficoltà a fecondare l’ovocita, ma non è dimostrata alcuna correlazione tra forma non normale e malformazione embrionaria.
LO SPERMIOGRAMMA: I CRITERI PER UNA CORRETTA INTERPRETAZIONE DELL’INFERTILITÀ MASCHILE
Se i valori dello spermiogramma rientrano nella normalità stabilita dall’OMS, il risultato sarà “normospermia”.
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- Volume dell’eiaculato: il volume deve essere maggiore di 1,5 millilitri;
- Concentrazione degli spermatozoi: il numero di spermatozoi deve essere superiore a 15 milioni per millilitro e superiore a 39 milioni totali;
- Motilità: la percentuale totale di spermatozoi mobili deve essere superiore al 40%, la percentuale degli spermatozoi mobili in maniera progressiva deve essere superiore al 32%;
- Morfologia: la percentuale di spermatozoi con forma normale deve essere superiore al 4%.

L’OMS stabilisce dei criteri per la più corretta interpretazione dello spermiogramma.
Se i risultati non sono nella norma, lo spermiogramma può presentare delle alterazioni denominate con termini “tecnici” a volte difficili da comprendere.
Ad esempio, si parla di aspermia quando il liquido seminale è assente o di azoospermia quando non sono presenti spermatozoi.
In caso di astenospermia, invece, gli spermatozoi presentano una ridotta motilità.
O ancora oligospermia, concentrazione di spermatozoi totali inferiore ai 15 milioni per millilitro.
Tutte queste alterazioni del liquido seminale possono causare infertilità di vario grado perché possono presentarsi singolarmente o associarsi a condizioni di severità più o meno grave.
Il consiglio è di rivolgersi, sempre, ad uno specialista per approfondire la ricerca della causa e impostare una terapia o un percorso volto a controllare il problema.
ULTERIORI INDAGINI DIAGNOSTICHE PER LA VALUTAZIONE DELLA STERILITÀ NELL’UOMO
Ogni coppia che sta affrontando un percorso diagnostico deve prevedere la necessità per entrambi i partner di sottoporsi alle analisi necessarie a verificare l’esistenza di cause di infertilità.
Lo spermiogramma rappresenta, di sicuro, l’analisi più comune condotta sul partner di sesso maschile, ma oltre allo spermiogramma, si possono fare degli esami aggiuntivi e approfonditi.
Possono essere effettuati anche il test di capacitazione, la spermiocoltura e il test di frammentazione del DNA spermatico.

Per la valutazione della fertilità maschile un ulteriore indagine è la frammentazione del DNA.
Il test di capacitazione permette di selezionare gli spermatozoi con migliore motilità e morfologia mediante l’eliminazione del plasma seminale, degli spermatozoi immobili, di cellule e detriti. Viene normalmente prescritto insieme allo spermiogramma di base, quando una coppia decide di intraprendere un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), per poter stabilire la tecnica più idonea da adottare.
Il test di capacitazione simula quanto avviene al liquido seminale nelle vie genitali femminili dove gli spermatozoi attivano la loro capacità fecondante.
Il Test di frammentazione permette di evidenziare la percentuale di spermatozoi che presentano danni al DNA, quali rotture o lesioni del materiale genetico, nell’eiaculato. Gli spermatozoi con DNA frammentato hanno basse chance di fecondazione e spesso portano alla generazione di embrioni non vitali.
Questo test fornisce un dato complementare allo spermiogramma di base e tramite l’interpretazione dei risultati può essere d’aiuto nel definire un piano terapeutico ad hoc.
La spermiocoltura permette di verificare eventuali infezioni da microrganismi patogeni nel liquido seminale che possono alterare la fertilità maschile. E fornisce informazioni essenziali al medico per stabilire una cura specifica per debellare l’infezione.

La spermiocoltura permette di verificare eventuali infezioni da microrganismi patogeni.
Sono sempre più in crescita le coppie che hanno deciso di superare i problemi di infertilità facendo ricorso alla fecondazione assistita.
L’Istituto Superiore di Sanità afferma come ci sia stato un aumento di quasi il 20% negli ultimi sei anni degli italiani che si sono rivolti a trattamenti di procreazione assistita come la FIVET.
STERILITÀ MASCHILE: COME SI PUÒ INTERVENIRE?
In circa il 30% dei casi di infertilità maschile non è possibile individuare la causa e quindi non è possibile proporre una terapia specifica.
Molte volte si può ricorrere alle terapie mediche, che sono efficaci nelle infezioni dell’apparato riproduttivo e si basano sull’assunzione di antibiotici e antinfiammatori.
Anche l’uso di antiossidanti si è dimostrato capace di migliorare alcune condizioni di infertilità meno gravi.
In presenza di varicocele la correzione chirurgica consente un aumento dei concepimenti naturali solo nel 25-30% delle coppie, in base anche all’età femminile.
In caso di modesta alterazione della qualità dello sperma (una concentrazione di spermatozoi sotto la media o con poca motilità) si può procedere alla IUI (inseminazione intrauterina, tecnica di I livello) che consiste nell’inserimento degli spermatozoi debitamente preparati direttamente nella cavità uterina.

Si ricorre a tecniche di prelievo in altri punti dell’apparato riproduttivo in presenza di azoospermia.
Ma quando si ricorre alla PMA?
Nelle situazioni più gravi si può ricorrere alle tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) di II livello, come la FIVET (fecondazione in vitro), dove ovociti e spermatozoi vengono messi a contatto in laboratorio e la fecondazione avviene, in vitro, spontaneamente, o la ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) che consente di introdurre un singolo spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita.
Gli embrioni così ottenuti vengono inseriti direttamente in utero.
L’assenza di spermatozoi nel liquido seminale non significa, necessariamente, che essi non siano prodotti affatto. Quando gli spermatozoi non sono presenti nel liquido seminale si può fare ricorso a tecniche di prelievo degli spermatozoi. Il prelievo viene effettuato in altri punti dell’apparato riproduttivo, testicolo o epidimio, e anche se in numero esiguo possono essere aspirati chirurgicamente o con un ago attraverso la cute.
Un’assenza totale (azoospermia) o drasticamente insufficiente (criptzoospermia) di spermatozoi nel liquido seminale può comportare sterilità.
INTEGRATORI PER MIGLIORARE L’INFERTILITÀ MASCHILE
Come migliorare la motilità e la quantità degli spermatozoi?
Nel 33% delle coppie che hanno problemi di concepimento, il problema della scarsa infertilità è imputabile al partner di sesso maschile.

Alcuni integratori possono contribuire a migliorare la qualità spermatica.
L’uomo, al contrario della donna, deve costantemente produrre nuovi spermatozoi.
In un soggetto sano gli spermatozoi vengono prodotti ad una velocità di 100 milioni al giorno.
Quando un uomo eiacula può riversare verso l’esterno fino a 150 milioni di spermatozoi, ma solo una piccola percentuale può penetrare l’ovulo.
Quando l’uomo riversa nella donna l’eiaculato, lo spermatozoo deve riuscire ad attraversare la cervice, e risalire le tube di Falloppio. Per riuscire nel suo intento, lo spermatozoo deve procedere in modo dritto, veloce, ed avere la forma più idonea per penetrare la cellula uovo.
Dunque, è necessario che non si tratti mai di spermatozoi pigri, ma che siano sempre nella loro condizione più attiva.
Tra gli integratori che si possono assumere per migliorare la qualità spermatica o, per lo più, efficaci per aumentare liquido seminale naturalmente, vi sono:
- Lo Zinco. Questo minerale, che si trova soprattutto negli alimenti di origine animale (carne, pesce, uova), e in minor quantità nei cibi di origine vegetale (semi di zucca, fagioli) aumenta il testosterone, e il numero degli spermatozoi;
- L’Acido d-aspartico. L’acido aspartico è un amminoacido che si trova naturalmente nei testicoli e nello sperma. Studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione di acido d-aspartico è in grado di aumentare il testosterone del 30-60%, la motilità e il conteggio degli spermatozoi del 60-100%;

Nel 33% delle coppie il problema della scarsa infertilità è imputabile al partner di sesso maschile.
- Il Tribulus Terrestris. Si tratta di un’erba utilizzata appositamente per trattare i problemi di infertilità maschile. Una ricerca scientifica condotta su soggetti con un basso conteggio di spermatozoi ha scoperto che l’assunzione di 6 grammi di tribulus terrestris, due volte al giorno per 2 mesi, ha aumentato la funzione erettile e la libido;
- L’Ashwagandha. Una ricerca condotta su persone con un basso numero di spermatozoi ha scoperto cha l’assunzione di 675 mg di ashwagandha al giorno per tre mesi ha migliorato la fertilità. In particolare, ha aumentato il volume dello sperma (53%), la motilità degli spermatozoi (57%), e il numero degli spermatozoi (167%) rispetto ai dati iniziali.
Gli accertamenti dell’infertilità e le terapie di coppia sono, lunghi, complessi, a volte, molto impegnativi. Molto importante è il colloquio iniziale, al quale la coppia giunge con molte incertezze, paure e ripensamenti.
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