QUANDO SI È FERTILI? LA CONOSCENZA DI SÉ
Per i futuri genitori, il calcolo del periodo fertile, ossia conoscere i giorni in cui è più probabile essere fertili, può aumentare le possibilità di rimanere incinta.
Quando si è in cerca di una gravidanza, non si può non considerare il periodo di ovulazione: ovvero quel momento di massima fertilità per la donna, in cui la probabilità di concepimento è più elevata.
Nonostante molti ricercatori abbiano cercato di individuare vari metodi di calcolo, non vi sono, ad oggi, sistemi affidabili, perché la maggior parte delle donne non ha un ciclo prevedibile.

Ad oggi, non esistono metodi assolutamente affidabili. Occorre imparare a conoscersi.
E a rendere tutto più difficile sono stress, sollecitazioni fisiche e psicologiche esterne, cambiamenti ormonali o di peso corporeo, disturbi del sonno e altri fattori che possono modificarne la regolarità.
Occorre comprendere che per individuare i giorni fertili del proprio ciclo, i futuri genitori dovranno acquisire una maggiore conoscenza del proprio apparato riproduttivo e del ciclo mestruale, anche mediante l’osservazione di alcuni piccoli segnali dell’organismo.
FUTURI GENITORI CON LE APPLICAZIONI PER IL CALCOLO AUTOMATICO
Per la verità, vi sono molte applicazioni, sparse per il web, che erogano gratuitamente il servizio per il calcolo dell’ovulazione.
Anche io stessa, di seguito, riporto un tool per il calcolo automatico. Prova a fare un test!
I risultati si basano sulle informazioni da voi fornite e sui dati della pubblicazione sottostante: Sarah Johnson, Lorrae Marriott & Michael Zinaman (2018): “Can apps and calendar methods predict ovulation with accuracy?”, Ricerca medica attuale e opinioni, DOI:10.1080/03007995.2018.1475348
Ma da uno studio del “Weill Cornell Medicine”, mirato a valutare la validità di siti web e applicazioni (app) di fertilità, si è arrivati alla constatazione della carenza di sistemi affidabili.
Lo studio ha comparato i risultati di 20 siti web e di 33 applicazioni, ad accesso gratuito, progettate per aiutare a prevedere i giorni di maggiore fertilità.
È stato realizzato confrontando la finestra fertile prevista da queste applicazioni con quella effettiva di un ciclo standard di 28 giorni, giungendo alla conclusione di una generale imprecisione nella determinazione del periodo fertile.

I sistemi automatizzati restituiscono un calcolo troppo approssimativo del periodo fertile.
D’altronde i sistemi automatizzati richiedono, ai futuri genitori, la data dell’ultima mestruazione e la durata media del ciclo mestruale giungendo ad un calcolo approssimativo del periodo in cui si avrebbero le migliori possibilità di concepire.
Un po’ poco rispetto all’infinità di variabili che entrano in gioco.
Quindi sebbene, queste applicazioni, possano rivelarsi utili per un inquadramento sommario ciascun sistema dovrebbe informare circa l’inesattezza di queste modalità di calcolo.
Perché il rischio rimane quello di cercare la gravidanza al di fuori del periodo più indicato con l’esito che si può immaginare.
MA COS’È LA FINESTRA FERTILE?
Di solito si parla di finestra fertile quando ci si riferisce ai giorni del ciclo all’interno dei quali l’ovulo è pronto per essere fecondato.

Ogni mese le ovaie di una donna, priva di patologie, producono un solo ovulo fertile.
Come risaputo, ogni mese le ovaie di una donna, priva di patologie e all’interno del proprio periodo di fertilità, producono un solo ovulo fertile. La liberazione dell’ovulo da parte dei follicoli ovarici si verifica più o meno a metà del ciclo mestruale e rimane fertile, potendo essere fecondato, per circa 12-24 ore dal suo rilascio, mentre gli spermatozoi sono vitali fino a cinque giorni.
L’ultimo giorno fertile è il giorno dell’ovulazione (ovvero il momento in cui l’ovulo viene rilasciato dall’ovaia). Di seguito un esempio di “calendario ovulazione“.
Diversi giorni prima dell’ovulazione, il sistema riproduttivo femminile secerne il fertile liquido cervicale, un fluido in cui gli spermatozoi possono sopravvivere.
Il giorno dell’ovulazione e cinque giorni prima sono indicati come quelli rientranti nella finestra della fertilità.

La finestra fertile via a seconda della lunghezza del ciclo della donna. Vediamo un esempio.
La finestra fertile varia a seconda della lunghezza del ciclo di una donna.
Le probabilità di un concepimento si incrementano, in particolare nei due giorni che precedono l’ovulazione e nel giorno stesso in cui questa si verifica.
COME FUNZIONA IL CICLO MESTRUALE, TUTTE LE FASI
Ma cosa si intende per ciclo mestruale e quanto ne sappiamo sulla fertilità?
Il ciclo mestruale è controllato da determinati ormoni e l’intero processo ha inizio nel cervello. L’ipotalamo produce GnRh che stimola l’ipofisi a rilasciare gonadotropine, ossia ormone luteinizzante (LH) e ormone follicolo-stimolante (FHS); quest’ultimo viene trasportato nel corpo dal flusso sanguigno e stimola la maturazione degli ovuli nelle ovaie.
Il ciclo mestruale ha una durata media di 28 giorni anche se può variare, a seconda delle donne, dai 21 ai 35.
Le fasi del ciclo mestruale sono tre: fase follicolare o antrale, ovulazione e fase luteinica o luteale. L’ovulazione è il passaggio da una fase all’altra.
Il ciclo mestruale inizia con il sanguinamento delle mestruazioni, che segna il primo giorno della fase follicolare chiamata così perché è in questo momento che si sviluppano, grazie alla produzione dell’ormone FHS, nell’ovaio i follicoli, ovvero cavità piene di liquido che ospiteranno, successivamente, l’ovulo.

Il ciclo mestruale inizia con il sanguinamento che segna il primo giorno della fase follicolare.
A questo punto i follicoli iniziano a svilupparsi e a produrre estrogeni. Gli estrogeni fanno sì che l’endometrio diventi sempre più spesso, creando una sorta di letto in cui alloggiare l’embrione.
Questa fase del ciclo mestruale di solito dura circa 14 giorni, ma può variare da donna a donna. Successivamente, in questa fase, quando l’ormone diminuisce, solo un follicolo matura in un ovulo (10°giorno di un ciclo di 28).
La fase ovulatoria inizia quando i livelli dell’ormone LH raggiungono il picco, stimolando il rilascio dell’ovulo. Dopo circa 14 giorni, il follicolo, sviluppato in precedenza, è maturo, si rompe e l’ovulo esce dall’ovaio per incanalarsi nelle tube di Falloppio. Se non viene fecondato dallo spermatozoo entro le 12-24, si decompone e viene espulso. La fase ovulatoria di solito dura dalle 16 alle 32 ore.
Chi sta cercando una gravidanza dovrebbe sapere che ci sono maggiori possibilità di riuscirci durante la fase di ovulazione del ciclo mestruale, ma è possibile anche che accada durante gli ultimi cinque giorni della fase follicolare.

Quando il follicolo si rompe, l’ovulo esce dall’ovaio per incanalarsi nelle tube di Falloppio.
L’ultima, la fase luteale inizia il 15° giorno del ciclo e dopo l’ovulazione. Dura circa 14 giorni (a meno che non si verifichi la fecondazione) e termina poco prima delle mestruazioni.
Questa fase è caratterizzata dalla formazione del cosiddetto corpo luteo, il quale serve a preparare l’utero per un possibile concepimento.
Tale formazione (prodotta a partire dal follicolo che era stato rilasciato dall’ovulo) durante questa fase produce progesterone, un ormone che serve all’utero proprio per accogliere l’eventuale embrione. In questo modo, se l’ovocita è stato fecondato, l’ambiente sarà pronto per favorire l’attecchimento dell’embrione, e di conseguenza, l’avvio della gravidanza.

Conoscere i giorni di maggiore fertilità può aumentare le possibilità di rimanere incinta.
Se, invece, l’ovulo non è stato fecondato, il follicolo vuoto si contrae e si abbassano i livelli di ormoni, anche se durante questo processo la continua produzione di ormoni è il motivo per cui le donne avvertono i classici sintomi premestruali come gonfiore, irritabilità o dolore al seno.
FUTURI GENITORI ALLE PRESE CON IL CALCOLO DELL’OVULAZIONE
Nonostante l’attuale inconsistenza dei metodi di calcolo, alcune tecniche sono più diffuse di altre.
Per completezza di trattazione cito due metodi di “calcolo ciclo mestruale“.
Il metodo di Ogino-Knaus è una tecnica di calcolo probabilistico che basa la durata presunta del futuro ciclo partendo dalla durata media del ciclo mensile per definire quale sia la finestra fertile del mese a venire.
Per riuscire a fare un calcolo dell’ovulazione utilizzando questo metodo si deve partire dal presupposto che le mestruazioni si presentano in media, nelle donne con ciclo regolare di 28-30 giorni, il 14° giorno dopo l’ovulazione.

Ogino-Knaus ritiene il periodo completo da due giorni prima a due giorni dopo quello centrale.
Il periodo completo secondo Ogino-Knaus va da due giorni prima a due giorni dopo quello centrale. Il calcolo utilizza il giorno presunto del prossimo ciclo che quindi è noto solo per le donne che hanno un ciclo regolare. Se una donna ha un ciclo molto variabile, il periodo di probabile ovulazione calcolato diventa, inevitabilmente, inaffidabile.
L’altro metodo, che segnalo ai futuri genitori, è la misurazione della temperatura basale: la temperatura del corpo umano che si rileva dopo un periodo di riposo ininterrotto di almeno 6 ore.
Il momento migliore per misurarla è al mattino al risveglio, prima di alzarsi dal letto.
Nei giorni dell’ovulazione, infatti, la temperatura subisce un balzo in alto di alcuni decimi, preceduto da una diminuzione.
Costruendo quindi un grafico della temperatura, si può individuare il giorno dell’ovulazione trovando questo picco. Per misurarla occorre munirsi di un termometro specifico che si acquista in farmacia, che avendo le tacche meno ravvicinate, permette di individuare anche variazioni minime. Il termometro può essere usato per via vaginale, rettale o orale.

È possibile individuare il picco dell’ovulazione attraverso un grafico della temperatura basale.
Indicativamente, durante il ciclo mestruale, la temperatura basale è compresa tra 36.3 e 36.9; poco prima dell’ovulazione si abbassa bruscamente di circa 0.5. Il brusco calo e il successivo rialzo corrispondono proprio alla temperatura basale dell’ovulazione.
IL CALENDARIO DEI GIORNI FERTILI
Tutte le donne che cercano una gravidanza sono solite ricorrere al “calcolo periodo fertile“. I futuri genitori, perciò, dovranno monitorare, con il “calendario fertilità“, la regolarità o meno dei cicli mestruali precedenti.
Nel caso si riesca a individuare una certa regolarità è possibile prevedere, in un ristretto lasso temporale futuro, la data della prossima mestruazione.
Di conseguenza sarà possibile prevedere, con un accettabile margine di errore, la data dell’ovulazione e i giorni di maggiore fertilità e quindi avere rapporti nei suddetti giorni.

È consigliabile monitorare con un calendario la regolarità o meno dei cicli mestruali precedenti.
Come in ogni rilevazione statistica maggiore è il tempo di osservazione, appuntato regolarmente sul calendario, e quanto più possibilmente si riuscirà a mantenere invariati altri parametri fisiologici, tanto più sarà efficace la previsione.
Per quanto mi riguarda, ogni volta che le mie pazienti mi chiedono parere sul periodo e la frequenza dei rapporti sessuali, io consiglio di avere rapporti a giorni alterni a partire dalla 9° giornata del ciclo mestruale fino alle 17°.
Questa frequenza, nell’ipotesi di donne con un ciclo regolare, consentirebbe di colpire con buona probabilità uno dei giorni a maggiore fertilità senza stressare particolarmente la routine di coppia.
Se i tentativi di rimanere incinta dovessero non andare a buon fine, trascorsi 12 mesi, la fertilità femminile e/o maschile dovrebbero essere riconsiderati e seguiti da un medico della riproduzione, che potrà richiedere esami integrativi volti all’individuazione delle possibili cause del mancato concepimento.
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