CHE COS’È LA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA?
In Italia, circa il 15-20 percento delle coppie incontra difficoltà ad avere figli. In soccorso viene la procreazione medicalmente assistita.
L’infertilità è un problema difficile da affrontare che provoca ricadute sul lato psicologico: tristezza, sconforto, perdita di autostima, crisi di coppia.
La medicina e la scienza offrono, nel campo della procreazione medicalmente assistita, possibilità che erano impensabili fino a venti anni fa, nonostante qualche anno fa si sia festeggiato, addirittura, il quarantenario della nascita di Louise Joy Brown (la prima bimba nata da una tecnica di fecondazione in vitro negli USA).
Oggi i bambini nati nel mondo con queste procedure si stima siano circa 4.500.000 e rappresentano il 2-3% di tutti i nati nei paesi industrializzati.
Con procreazione medicalmente assistita (PMA) facciamo riferimento a tutta quella serie di tecniche biologiche utilizzate per favorire il concepimento in quelle coppie che non lo raggiungono spontaneamente. Queste metodiche rendono possibile una gravidanza in presenza di problematiche, anche severe, degli apparati di riproduzione dell’uomo e della donna.
QUALI LE OPZIONI TERAPEUTICHE?
Si tratta di un’ampia gamma di opzioni terapeutiche, a diverso grado di invasività e complessità, che consentono di aumentare le probabilità di concepimento della coppia attraverso:
- la stimolazione ovarica controllata per ottimizzare la produzione di ovociti;
- la selezione degli spermatozoi migliori per la fecondazione;
- l’unione delle cellule riproduttive (ovociti e spermatozoi).
Le tecniche di PMA possono essere, a seconda della sopracitata invasività e complessità, suddivise in:
- I livello, IUI o inseminazione intrauterina: gli spermatozoi selezionati e concentrati vengono depositati in utero e l’incontro con l’ovocita avviene a livello intracorporeo, nelle tube femminili;
- II livello e III livello: FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione in utero), ICSI (microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo).
A queste si aggiungono le tecniche specifiche di estrazione degli spermatozoi dai testicoli o dall’epididimo, che sono:
- TESA (Testicular Sperm Aspiration): aspirazione di spermatozoi dal testicolo tramite un ago;
- PESA (Percutaneous Epididymal Sperm Aspiration): aspirazione percutanea di spermatozoi dall’epididimo;
- MESA (Microsurgical Epididymal Sperm Aspiration): aspirazione microchirurgica (con un piccolo ago) di spermatozoi dall’epididimo;
- TESE (Testicular Sperm Extraction): prelievo microchirurgico di spermatozoi dal testicolo tramite biopsia.
Alla domanda se vi sia una tecnica preferibile ad un’altra, occorre rispondere che non esiste, in assoluto, una tecnica migliore o peggiore ma, semplicemente, quella più idonea al quadro clinico specifico di ogni coppia.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: INFORMAZIONE E ORIENTAMENTO
L’universo dell’offerta terapeutica degli oltre 300 centri di fecondazione, censiti dal Registro nazione italiano sulla Fecondazione, genera, spesso, un disorientamento delle coppie, che non riescono a capire a chi rivolgersi per essere seguiti con costanza e attenzione.
Nelle stanze dei Reparti di Fisiopatologia della Riproduzione Umana degli ospedali pubblici regna la delusione e la rassegnazione delle coppie rispetto alla propria condizione oltre ai diffusi sentimenti di rabbia quando si scopre di doversi sottoporre a tecniche particolarmente invasive, intese come ultima strada da percorrere.
La procreazione medicalmente assistita è un percorso che ha un costo emotivo gravoso per i pazienti, i medici e, soprattutto, le comunità e che, alla luce della mia esperienza, porta le persone a chiudersi, isolarsi, a nascondere il problema agli stessi familiari. Inoltre, mette profondamente in discussione lo stesso rapporto di coppia a causa del peso psicologico e del principio etico della gradualità delle tecniche.
I professionisti della riproduzione devono, assolutamente, preparare anche a questi momenti le coppie, perché possano superarli attraverso la condivisione completa dell’impegno che li attende.
È per questo che considero la mia attività di consulenza finalizzata ad integrare un percorso che va dall’informazione all’orientamento, dall’assistenza nell’iter diagnostico e terapeutico fino al supporto emotivo finalizzato all’ottenimento di una gravidanza.
QUANTO TEMPO ATTENDERE PRIMA DI CONSULTARE UNO SPECIALISTA?
Statisticamente una coppia viene definita infertile, se dopo un anno, o al massimo due, di rapporti sessuali liberi, la donna non ottiene una gravidanza. Ma il tempo non gioca a favore se la donna ha già un’età superiore ai trentacinque anni per cui i primi accertamenti andranno fatti già allo scadere dell’anno.
Inoltre, non occorre indugiare se esistono già dei motivi per sospettare un’infertilità.
E quindi, quando si insinua il sospetto o la consapevolezza di avere dei problemi riproduttivi occorre rivolgersi al medico di famiglia, o al ginecologo, il quale dovrebbe indirizzare la coppia verso un centro specializzato in medicina della riproduzione pubblico o privato, con il quale avere una attiva collaborazione che faciliti l’iter diagnostico e terapeutico, e indirettamente riduca lo stress psicologico della coppia.
COME SCEGLIERE LA TECNICA GIUSTA?
Nell’arco degli anni in cui mi sono dedicata a questa professione, ho cercato di creare dei macro-profili per individuare tratti comuni, fallendo nel tentativo di applicare una logica a variabili comuni. Il risultato a cui sono giunta?
“Nessuna coppia è come un’altra”.
Occorrono lunghe conversazioni solo perché ci si apra senza sentirsi offesi. Occorre empatia e capacità di condivisione della frustrazione che si vive nel sentirsi privati di una parte importante del progetto di vita.
E, soprattutto, il tempo per ascoltare e spiegare quali sono le possibilità, i rischi e le opportunità perché si possa scegliere consapevolmente.
Al Centro “Cedibio” di Avellino mi dedico a giornate immersive distribuite in sei colloqui al giorno completamente gratuiti, dedicate a:
- giovani coppie sensibili al tema della prevenzione;
- aspiranti genitori che si avvicinano a questo mondo per la prima volta;
- coppie più adulte già alle prese con problematiche oggettive di infertilità, anche secondaria.
Per ascoltare la vostra storia e rispondere alle vostre domande ma, soprattutto, per conoscere un po’ di più su noi stessi e sul tema della fertilità.
L’infertilità è, oggi, un problema più diffuso di quanto si pensi che andrebbe affrontato senza timori o retaggi culturali.
A queste condizioni la procreazione medicalmente assistita può funzionare.
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