Il transfer di Embrioni è il passaggio fondamentale di ogni procedimento di fecondazione assistita di II° o III° livello. Ma le ultime 48 ore di un embrione prima del transfer sono quelle più ricche di pathos sia per l’embriologo clinico che per la paziente. Il trasferimento embrionale, oppure definito “transfer embrionale” o “embryo transfer”, è ritenuta una semplice procedura, veloce e indolore, che non richiede alcun tipo di analgesia (detta anche “anestesia”). Ma, in realtà, è una manovra molto delicata.
La riuscita di questo tipo di intervento è strettamente dipendente dall’esperienza e dalla capacità dei ginecologi e degli embriologi che compongono l’equipe.
IL RACCONTO DELLA STORIA DI UN “TRANSFER DI EMBRIONI”
Ecco la cronistoria di un Transfer di Embrioni che ho effettuato nel 2020. Di seguito tutti gli step di un evidente successo.
Giovedì 7 Feb. – La paziente è una ragazza giovane di 35 anni. Ma il suo AMH (indice dell’ormone antimulleriano) sembra quello di una donna di almeno dieci anni più adulta. Tutti noi le consigliamo di prendere in considerazione l’ovodonazione. Ci sembra la scelta più sensata. Ma con una calma disarmante e gli occhi lucidi si impone di provare almeno una volta e di effettuare il transfer con i suoi ovociti. Nessuna possibilità di ripensamento.
Lunedì 11 Mar. – Partiamo con la stimolazione. I monitoraggi, fin da subito, evidenziano un quadro preoccupante. Vi è una scarsa risposta comprovata da un estradiolo a 198. Solo le ragioni del cuore di una donna possono superare i calcoli, le statistiche, che, da operatori, non possiamo che considerare ogni volta che consigliamo una scelta.
Lunedì 25 Mar. – Giorno del Pick-Up (Prelievo ovocitario). Accade quello che tutti noi temiamo. Riusciamo a prelevare solo due ovociti. Il citoplasma appare scuro, il che fa pensare ad una scarsa qualità. Tuttavia, il liquido seminale è nella norma. Non possiamo che procedere con la fecondazione in vitro (Guarda il video: LA STORIA DI UNA FIVET).

Il trasferimento embrionale è ritenuta una semplice procedura ma è una manovra molto delicata.
Martedì 26 Mar. – Giorno I° dal Pick-Up.
Sono trascorse 19 ore dall’inseminazione. Procediamo con la pulizia degli ovociti per verificare la fertilizzazione. Stentiamo a trattenere la gioia, mista a stupore, quando, contro ogni previsione, registriamo che entrambi gli ovociti, non solo si sono fertilizzati ma, hanno due pronuclei ravvicinati, centrali e ben visibili. Sono bellissimi. Con estrema attenzione li trasferiamo nel terreno di clivaggio. La piastra è nell’incubatore. Ora non ci resta che sperare nella divisione cellulare.
Mercoledì 27 Mar. – Giorno II° dal Pick-Up.
Arrivati in laboratorio è enorme la soddisfazione quando allo stereomicroscopio osserviamo due splendidi embrioni di primo grado (embrioni classe A di elevata qualità) a quattro cellule. Mentre pensiamo fino a dove si può spingere la forza d’animo delle donne che compiono questo difficilissimo percorso, sorridendo, prepariamo le piastre e mettiamo i cateteri in caldo per il transfer dell’indomani.
Giovedì 28 Mar. – Giorno del Transfer di Embrioni (Trasferimento degli Embrioni in utero).
Ci scambiamo informazioni sulla procedura da seguire ripetendo due volte la verifica dell’identità della paziente e la corrispondenza degli embrioni. Lei è pronta.

Gli embrioni, allo stadio di blastocisti, sono pronti per il trasferimento in utero.
Ha una forza d’animo invidiabile. Appare sicura. Non abbiamo bisogno di tranquillizzarla. Gli embrioni ora sono a otto cellule (allo stadio di blastocisti sono embrioni a 8 cellule) e pronti per il trasferimento in utero.
Autorizzati, carichiamo gli embrioni nel catetere e consegniamo gli strumenti al ginecologo responsabile della procedura. Questa volta ha applicato una leggera, seppur netta, pressione meccanica allo stantuffo della siringa, che ci ha fatto trattenere il fiato.
Ma tutti gli embrioni sono stati trasferiti nella cavità uterina.
IL SUCCESSO DELL’IMPIANTO EMBRIONALE E IL “POST TRANSFER”
Transfer blastocisti pienamente riuscito! Da quel momento abbiamo atteso e sperato. Tante sarebbero state ancora le variabili che potevano incidere sull’attecchimento embrionale.
Alle 8.00 di mattina del 9 Aprile, a circa 10 giorni dal transfer embrionario, la chiamata alla paziente: “Beta HCG a 140. Aspetta un bambino!”.
La reazione a questa notizia è qualcosa di indescrivibile.
Certo è che, quando tutto questo porta al raggiungimento di quel tanto desiderato valore, e agli abbracci, alle lacrime, alla gioia che traspare nel volto e negli atteggiamenti di entrambi…
Quando avviene tutto questo io rivivo un’altra volta, e un’altra, e un’altra volta ancora, e sempre con la stessa intensità, la gioia di aver contribuito alla storia di una vita.

Quando arriva quel valore provo la gioia di aver contribuito alla storia di una vita.
Post Transfer Embrionale e riposo. Gli studi
A differenza della diffusa opinione che ritiene necessario un assoluto riposo dopo transfer della paziente, l’inattività assoluta può essere deleteria.
Lo affermano numerosi studi scientifici in materia di transfer di embrioni e attecchimento.
Il riposo a letto non è correlato a tassi di gravidanza migliori, ma al contrario se prolungato, può contribuire ad esiti negativi soprattutto se ci si è sottoposti ad ovodonazione.
In quanto, l’inattività correlata all’aumento dei livelli di estrogeni aumenta il rischio di formare coaguli di sangue ed insulino-dipendenza, tutto ciò a detrimento dello sviluppo del feto.
Diversamente un’attività fisica moderata aumenta il flusso sanguigno, riduce lo stress e le infiammazioni oltre a tenere sotto controllo il peso. Tutti fattori essenziali sia per la salute del bambino che della futura mamma.
Certo, è opportuno sottolineare che sforzi intensi come il sollevamento pesi (anche durante la spesa al supermercato o le faccende domestiche in casa), i salti e i rapporti sessuali andranno necessariamente evitati.
Così come il sottoporsi a docce bollenti, saune, esporsi al sole nelle ore più assolate, tutto ciò può determinare un aumento della temperatura corporea interna che può influire negativamente sull’impianto.
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