In particolare per la eterologa, si manifestano effetti distorsivi secondo determinate direttrici del Turismo procreativo.
Si è già parlato degli effetti distorsivi che le limitazioni, imposte dalla Legge 40, producono ancora, a oltre dieci anni dalla Sentenza del 2009, sulle abitudini e le opinioni degli italiani. Ma non si è ancora fatto riferimento a come le organizzazioni governative estere si sono organizzate per ospitare i flussi, sempre crescenti, di turisti della procreazione.
Sulla scorta di un’indagine, condotta dall’Osservatorio sul TP, tra il Marzo 2009 ed il Febbraio del 2012, possiamo tracciare una mappa delle mete più gettonate in ordine di preferenza e rilevando le principali differenze in termini di limitazioni di tipo normativo.

Il flusso turistico e le organizzazioni governative estere.
La Spagna rimane la meta preferita per le coppie infertili italiane. La legislazione spagnola permette infatti sia la donazione di gameti sia quella di embrioni.
la Svizzera, un’altra meta rilevante per il ricorso alla fecondazione eterologa. Qui possono avvalersi di un donatore solo le coppie sposate, e solo per il seme. A giocare un ruolo importante è la distanza, relativamente ai pazienti italiani delle regioni del Nord. Infatti, si va in Svizzera anche per trattamenti di tipo omologo (IUI, FIVET, ICSI).
La Repubblica Ceca è il terzo paese più frequentato dagli italiani. La legge consente la donazione di gameti sia maschili che femminili, e anche quella di embrioni.
“La crescita costante del flusso turistico è stato alimentato da una più che adeguata risposta da parte delle organizzazioni governative estere”.

Accoglienza delle coppie nei centri esteri.
Anche in Belgio la legge consente di donare gameti maschili, femminili ed embrioni.
In Grecia le coppie italiane praticano la fecondazione eterologa. La legge consente a persone sposate, o anche solo conviventi, di accedere a donazione di seme, di ovociti e all’embrio-donazione.
L’Austria è un’altra importante meta di turismo procreativo. In Austria è possibile ricorrere alla donazione di gameti maschili, ma non di quelli femminili.
In Gran Bretagna approdano solo poche coppie italiane in cerca di fecondazione eterologa. A pesare è probabilmente il fattore economico, insieme a quello linguistico. Qui infatti raramente è possibile trovare personale che parla italiano, e le informazioni su Internet sono tutte in lingua inglese.
In Danimarca si può ricevere da donatore sia seme, sia ovociti, ma non embrioni.

Campagne di sensibilizzazione alla donazione di Gameti.
Sebbene i numeri siano ancora bassi rispetto alle altre mete della migrazione italiana alcuni paesi dell’est europeo, oltre alla Repubblica Ceca, cominciano a diventare oggetto dell’interesse delle coppie italiane. In Ungheria, per esempio, dove la donazione di gameti è consentita ma soggetta a notevoli restrizioni. In Russia, Ucraina, mete quest’ultime a causa dei costi contenuti (un ciclo di IVF si aggira intorno ai 2000 €).
Direttrici del Turismo procreativo. I principali motivi di spostamento
Il superamento della Legge 40, avvenuto con Sentenza della Corte Costituzionale nel Marzo del 2009, secondo me, non è riuscita nell’intento di evitare per tante coppie disagi e speculazioni. Questo potrebbe avvenire solo lavorando, attraverso adeguate e durature campagne di sensibilizzazione, dirette a sensibilizzare i giovani sull’importanza della donazione di gameti e attraverso l’istituzione di Crio-Banche. Solo reperendo, più facilmente, materiale biologico tante coppie potrebbero esaudire il proprio sogno senza correre allo sbaraglio verso le mete più disparate.
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