DUBBI E PAURE PRIMA DI INIZIARE
Prima di iniziare la fecondazione eterologa, propongo alla coppie di pazienti un questionario per comprendere meglio motivazioni e aspettative e personalizzare il percorso.
Le percentuali seguenti sono, dunque, il frutto dell’analisi che ho effettuato sui questionari compilati dai miei pazienti a partire dal 2014.
Le indicazioni riportate, pur se manifestate da uno solo dei partner, sono state attribuite alla coppia, non avendo previsto l’intervista separata. Per cui, in assenza di distinte attribuzioni, possono essere considerate indicative per sole valutazioni aggregate.
ECCO LE STATISTICHE SULL’ETEROLOGA
• Il 54% dei pazienti manifesta la difficoltà ad accettare la impossibilità di trasferire il proprio patrimonio genetico.
Nella fecondazione eterologa uno dei gameti (lo spermatozoo o l’ovulo) non appartiene all’altro partner della coppia.
Questo può rappresentare un fattore molto condizionante per la relazione di coppia e, a volte, profondamente destabilizzante, non solo al momento del ciclo di fecondazione, ma anche nella futura vita familiare.
• Il 28% dei pazienti esterna fantasie sul donatore o sulla donatrice.
In particolare si fa riferimento alle propensioni, attitudini, capacità e connotazioni caratteriali.
Ci si chiede di tutto come a scoprire un patrimonio informativo che dovrebbe solo rendere possibile, nella coppia ricevente, una proiezione futura dell’identità caratteriale del nascituro.
• Il 18% dei pazienti teme di dover, un giorno, confidare al proprio figlio le sue origini.

I principali dubbi che investono entrambi i partner della coppia.
Per quanto mi riguarda, sia dal punto di vista medico che etico, auspico che i genitori adottino un’informazione precoce (al compimento del 6° anno di età).
Affrontare questo tema per tempo e più precocemente possibile, secondo la dottrina prevalente, permetterà ai figli di porre domande adatte alla loro età e al loro sviluppo.
INIZIARE LA FECONDAZIONE ETEROLOGA: LE RAGIONI DELL’UOMO
Certo è importante non negare o banalizzare il fatto che, quando è il gamete maschile a dover essere donato, per molti uomini è estremamente difficile accettare di veder crescere la pancia della propria donna grazie al seme donato da un altro uomo.
Occorre, assolutamente, evitare che la donna forzi il compagno ad un’accettazione innaturale perché non avrebbe altro effetto che accentuare il senso di impotenza e di depressione del partner, con la conseguenza dell’allontanamento della donna e del bambino, nato dalla fecondazione eterologa.
L’ACCETTAZIONE DEL RUOLO PATERNO INCONDIZIONATO: UN PERCORSO PERSONALE
Ma non è sempre così. Per la mia esperienza, in alcuni casi, purtroppo non molto frequenti, vi è l’accettazione di un ruolo paterno, incondizionato, che si rafforza, sempre più, durante la gravidanza. Gli uomini che sanno vivere questo tipo di paternità sono proprio quelli che, oltre ad aver elaborato il proprio lutto procreativo, hanno poi saputo investire di significati e di affetti positivi il proprio ruolo di genitore.
In questi casi è, spesso, proprio l’uomo il primo a proporre alla moglie la possibilità di ricorrere alla fecondazione eterologa. Quando si assiste a queste condizioni è auspicabile iniziare la fecondazione eterologa, senza remore, per la presenza di presupposti particolarmente positivi. A maggior ragione se si parla di ovodonazione.
ETEROLOGA. NON SARÀ MAI DAVVERO MIO FIGLIO
Quando il partner maschile aderisce per compiacimento della compagna, spesso mi riferisce di essere assalito da dubbi sull’opportunità della scelta già compiuta, o comunica la paura di non riuscire a sentire come proprio il bambino che nascerà.

I principali dubbi che investono entrambi i partner della coppia.
Suggerisco sempre, ad ogni coppia che si rivolge a me, di non avere fretta di iniziare la fecondazione eterologa.
Eventualmente potrebbe essere importante prendere in considerazione anche l’istituto dell’adozione, come possibile alternativa alla propria sterilità. Solo una profonda comprensione e condivisione della scelta da parte della coppia, può portare ad una gravidanza felice e alla costruzione di una famiglia solida.
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