Con la Legge 40 2004 il Parlamento ha approvato le nuove norme in materia di procreazione medicalmente assistita.
Con procreazione medicalmente assistita (PMA) facciamo riferimento a tutta quella serie di tecniche biologiche utilizzate per favorire il concepimento in quelle coppie che non lo raggiungono spontaneamente.
Queste metodiche rendono possibile una gravidanza in presenza di problematiche, anche severe, degli apparati di riproduzione dell’uomo e della donna.
Fino alle modifiche della legge 40 del 2004, ultima quella della Corte Costituzionale del 2009, migliaia di coppie di italiani sono state indotte a cercare una risposta, alla propria condizione, oltre confine.
Il superamento della Legge 40 2004, la PMA e la presunta disgregazione del simbolo della Famiglia
Qualche giorno fa una giornalista mi lascia perplessa con una domanda: “Si discute tanto di opportunità di aderire alla PMA, in particolare riguardo alla fecondazione eterologa, fino a pochi anni fa illegale in Italia. Non crede che il superamento della Legge 40 possa essere considerato un elemento disgregante del simbolo della famiglia cattolica?”
Riprendendomi dalla iniziale perplessità, che mi coinvolge ogni volta che mi si propone di scegliere tra due beni primari, come in questo caso, il proprio diritto di diventare genitore e il diritto a tutelare la propria famiglia, rispondo accoratamente. <In questo periodo, più che mai, anche dai politici, si sente tanto parlare del valore della famiglia tradizionale. La procreazione medicalmente assistita deve essere intesa al solo scopo di favorire il concepimento in quelle coppie che non lo raggiungono spontaneamente. Queste metodiche rendono possibile una gravidanza in presenza di problematiche, anche severe, degli apparati di riproduzione dell’uomo e della donna>.
Inoltre, per ciò che riguarda la famiglia tradizionale, credo che il concetto di famiglia tradizionale debba essere rivisto alla luce del fatto che tante sofferenze legate alla difficoltà di rapportarsi, come violenze fisiche e psicologiche sono derivate, in passato, proprio da genitori “cosiddetti” tradizionali.
Spesso i bambini devono sopportare anche separazioni, divorzi, effetti questi del contestuale adeguamento ai cliché generalizzati di cui si parla tanto. Questo, purtroppo, inciderà notevolmente sullo sviluppo delle personalità dei bambini negli anni a venire.
“I bambini crescono bene solo se amati e desiderati e ciò non è assicurato dal semplice fatto di crescere con i genitori biologici”.
E continuo: <Per cui la fecondazione assistita, come lo stesso istituto dell’adozione, al quale io sono più che favorevole, possono contribuire non solo al, troppo spesso dimenticato, diritto che ha ognuno di noi di diventare genitore e di amare il proprio figlio, ma soprattutto alla realizzazione del vero concetto di famiglia improntata all’amore ed al rispetto reciproco>.
Il Turismo procreativo e la risposta inadeguata italiana
Inoltre fino al superamento della Legge 40 si era venuto a creare il cosiddetto “Turismo procreativo”, che per la verità ancora prospera. <Numerose coppie sterili, disposte a tutto pur di stringere tra le braccia il proprio bambino, si sono rivolte a centri di PMA all’estero (Spagna, Svizzera, Grecia, Gran Bretagna, Belgio, Ucraina, addirittura negli USA). Questo forse per molti era più accettabile? Per quanto mi riguarda, il superamento della Legge 40 ha solo evitato, o almeno ha cercato di farlo, per tante coppie disagi e speculazioni>.
“Anzi, oggi, occorrerebbe lavorare per favorire l’istituzione di crio-banche di gameti nel nostro paese”.
Partendo dalla realizzazione di campagne di informazione finalizzate alla sensibilizzazione dei giovani sul tema dell’infertilità e promuovendo l’importanza della donazione dei gameti. L’Italia, oggi, è costretta ad acquistarne quasi il 70% nei centri esteri. A causa prima di una scarsa informazione ed alla difficoltà ad avvicinare le persone alla donazione, che è sì un atto di generosità, ma comunque in certa misura stressante, specialmente per la donna. Per donare gli ovuli la donna deve sottoporsi a un’induzione dell’ovulazione e, poi, a un piccolo prelievo chirurgico.
Inoltre la legge italiana vieta espressamente di pagare chi dona gli ovuli e gli spermatozoi. Mentre in alcuni paesi, come la Spagna è previsto un rimborso, mediamente, intorno ai 1.500 euro. Anche per questo la domanda di fecondazione eterologa, sempre più in crescita, non trova in Italia una risposta adeguata.
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